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Il problema dei piccoli Comuni si può risolvere con massicce fusioni?

lentepubblica.it • 13 Giugno 2015

Logo-piccoli-comuni_aSi sono svolti nel Trentino i referendum consultivi per chiedere ai cittadini di 55 comuni di piccola estensione se intendevano fondersi per farli divenire in tutto 19. In 15 casi la risposta è stata positiva. Il Trentino avrà 39 comuni in meno, anche se il numero complessivo, 178, rimarrà rilevante.

 

Sono 15 su 19 i referendum consultivi sulle fusioni fra comuni, tenuti nella giornata di ieri, che hanno avuto esito favorevole. Tutti i 55 comuni interessati hanno raggiunto il quorum del 40% di affluenza necessario per la validità dei referendum. Sono 45 i comuni che andranno a fusione, facendo scendere dunque il numero complessivo dei comuni trentini da 208 a 178.

 

Le prime elezioni nei 15 nuovi comuni che nasceranno dalle fusioni sono previste nella primavera del 2016. In autunno di quest’anno, invece, si voterà nei 10 comuni dove la fusione è stata respinta, per eleggere sindaco e consiglio comunale.

 

La Regione Trentino è un esempio di quello che potrebbe accadere in caso di fusione tra vari comuni, poiché bisogna dire che l’Italia supera gli ottomila comuni, dei quali il 70 % è sotto i cinquemila abitanti e il 20 % sotto i duemila. L’Istat conferma che i comuni più costosi sono (in proporzione) quelli più piccoli. Molte funzioni amministrative potrebbero essere risolte egualmente bene e anche meglio aggregando i comuni minori.

 

Secondo i dati Istat i piccoli comuni italiani con una popolazione inferiore o uguale ai 1.000 abitanti sono 1948.

 

Tali 1948 piccoli comuni rappresentano il 24,07 % degli attuali 8092 comuni italiani.

 

Il 66.5 % è situato nel regioni del nord (1295 Comuni) ed il 33.5 % è situato nelle regioni del centro, del sud e delle isole (653 Comuni).

 

Le regioni con il maggior numero di piccoli comuni sono il Piemonte (598) e la Lombardia (327), seguite da Trentino Alto Adige (121), Sardegna (118), Abruzzo (106) e Liguria (99). In queste sei regioni è situato oltre il 70% di questi piccoli comuni.

 

Tra i 1948 piccoli comuni, 83 sono comuni di confine dell’arco alpino. Le cinque regioni con la minore percentuale di tali piccoli comuni, sul totale dei comuni della regione, sono la Puglia con soli sei comuni in tale fascia demografica, l’Emilia Romagna, la Toscana, il Veneto e la Sicilia (vedi tabella della pagina successiva).

 

Sebbene nei 1948 piccoli comuni, fin qui considerati, vivano poco più di un milione di abitanti (1.078.824), circa l’1.8 % della popolazione italiana, in tali comuni si amministra e si presidia oltre il 13 % del territorio nazionale (39.849 Kmq).

 

 

 

 

Fonte: Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol
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Castronovo Giuseppe
18 Luglio 2016 17:10

Unire due piccole autonomie non vuol dire sopprimerle ma farne una più grande e più efficiente